Equilibrio etico |
I sofisti avanzano una nuova concezione del mondo greco concentrando la riflessione filosofica non più sulla physis ma sull'uomo.
L'uomo è collegato al mondo tramite i sensi e questi danno delle cose una visione che:
- muta da individuo a individuo;
- muta nello stesso individuo;
- dura sin che dura la sensazione istantanea e fuggevole.
Quindi non sapremo mai ciò che è vero e ciò che è falso ma solo ciò che a noi sembra vero o ciò che a noi conviene far sembrare vero. Analogamente per il rapporto tra teoria e pratica svanisce ogni distinzione tra bene e male.
La virtù con i sofisti non dipende più dalla nascita ma dal sapere
accessibile a tutti quelli che possono pagarselo. Essi superano l'antico
ideale aristocratico guerriero del bello e del buono (kalokagathia),
della forza fisica e del valore, e per questo sono avversati dai regimi
conservatori e benpensanti scandalizzati dall'insegnamento a pagamento
di una educazione che prima si trasmetteva di padre in figlio.
Il dovere di comportarsi varierà a seconda del soggetto, della sua età, della sua cultura, delle circostanze.
Quando Gorgia fu incaricato dal governo ateniese di celebrare i caduti nella guerra del Peloponneso
egli disse che questi non furono eroi, ma sono da onorare perché
accettarono la situazione in cui si trovarono e seppero agire come le
circostanze richiedevano, seppero cioè rispondere all'apparenza della
situazione.
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